PROFESSIONE GEOMETRA
Etimologia e vocazione
La parola geometra deriva dalla composizione di due parole greche “geo” (terra) e “metros” (misura): la sua vocazione originaria è infatti quella di agrimensore, ossia “misuratore della terra”. Le sue origini risalgono all’epoca romana: nell’organigramma delle legioni figura infatti il “mensor” (o “agrimensor legiones”) topografo e misuratore, preposto alla misurazione dei castra aestiva, accampamenti da marcia o da “campagna militare”.
Competenze
Il geometra è una figura professionale abilitata allo svolgimento di numerose attività tecniche (topografia, catasto, progettazione e direzione lavori, prevenzione incendi, risparmio energetico, stime, perizie, contratti e amministrazione, sicurezza nei luoghi di lavoro), schematicamente riconducibili a tre macroaree:
- Edilizia, Urbanistica e Ambiente
- Geomatica e Attività catastale
- Estimo e Attività peritale
Formazione
Il titolo di geometra si consegue con il superamento dell’esame di maturità del corso di studi presso l’istituto tecnico settore tecnologico indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio (CAT), fino al 2010 Istituto Tecnico per Geometri (ITG). Il corso di studio è quinquennale, suddiviso in due bienni (di base e di indirizzo) e un quinto anno.
Dopo il conseguimento del titolo è possibile intraprendere varie strade:
- inserirsi direttamente nel mondo del lavoro presso pubblici impieghi, aziende e studi privati;
- accedere a qualsiasi facoltà universitaria;
- continuare gli studi nel sistema d’istruzione e formazione tecnica superiore (ITS o IFTS);
- svolgere il tirocinio formativo presso professionisti con requisiti a norma di legge, accedere all’esame di abilitazione alla libera professione di geometra e, previo superamento dello stesso, iscriversi all’Albo professionale.
Nel 2014 è stato presentato al MIUR il progetto di attivazione del primo Corso post secondario professionalizzante di valenza universitaria: un percorso d’indirizzo strutturato in prosecuzione verticale con l’istruzione secondaria di secondo grado CAT, in collaborazione con università tradizionali e telematiche, direttamente abilitante alla professione di geometra.
Ruolo ed evoluzione nella società: ieri, oggi e domani
Negli anni Trenta l’agricoltura dava lavoro al 90% della popolazione con un’incidenza dell’80% sul PIL nazionale. In questo contesto, le competenze proprie della nascente categoria dei geometri (la professione fu istituita nel 1929) quali le funzioni estimative e di edilizia agraria sono ritenute essenziali per lo sviluppo del sistema economico e sociale.
Nel secondo dopoguerra – un periodo caratterizzato dalla necessità e dall’urgenza della ricostruzione e dalla concomitante carenza di ingegneri e architetti – il geometra è la figura tecnica di riferimento, alla quale il legislatore assegna compiti progettuali e direttivi di edilizia civile che non tardano a dare i risultati sperati: al traino del “boom economico” degli anni Cinquanta e Sessanta il Paese raggiunge il picco massimo di ampliamento dei centri abitati.
Nei decenni successivi e fino ai primi anni del Duemila il geometra si colloca nel mondo delle professioni con una fisionomia ben precisa: è la figura-chiave nella gestione e nello sviluppo del territorio, il professionista tecnico maggiormente in grado di risolvere in maniera adeguata e tempestiva le esigenze dei cittadini e della pubblica amministrazione.
Oggi, soprattutto in risposta alla grave crisi che dal 2008 colpisce il settore edilizio, la figura del geometra generalista lascia sempre più spazio a quella del geometra specializzato in ambiti altamente innovativi quali sicurezza nei cantieri, certificazione energetica, acustica, mediazione, riuso, consulenza tecnico-legale e fiscale. I punti di forza del geometra del Terzo Millennio sono: competenze specifiche, formazione continua di eccellenza, gestione imprenditoriale dell’attività professionale.
Nell’immediato futuro, la figura del geometra sarà sovrapponibile a quella delineata dal Comitato economico e sociale sul tema “Ruolo e futuro delle libere professioni nella società civile europea del 2020”, pubblicata il 16 luglio 2014 nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Il Comitato, dopo aver ribadito nelle Conclusioni e raccomandazioni che: “Le libere professioni sono una componente di ogni società democratica e racchiudono un notevole potenziale di crescita per l’occupazione e il PIL” si sofferma sulla nozione odierna di libera professione. Dei vari passaggi riportiamo:
- “Tra le caratteristiche di una libera professione figurano la prestazione di un servizio immateriale di elevato valore e dal carattere spiccatamente intellettuale sulla base di una formazione (universitaria) di alto livello”;
- “I servizi prestati dai liberi professionisti sono attività complesse, che richiedono un alto grado di competenze specialistiche”.